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Affollamento dentale: origini e rimedi

31 Ott 2022

L’affollamento dentale, conosciuto anche come “problema dei denti sovrapposti”, si verifica quando all’interno della bocca i denti non hanno lo spazio necessario per posizionarsi in modo corretto ed allineato e sono costretti così ad assumere un posizionamento sovrapposto. 

Tale problematica è riscontrabile fin dalla tenera età, quando cadono i primi denti da latte, che lasciano il posto a quelli definitivi, più grandi e numerosi.

L’affollamento dei denti, oltre ad essere un problema di natura estetica, lo è anche e soprattutto a livello funzionale perché può comportare a lungo andare disturbi sul piano masticatorio, fonatorio e dell’igiene orale. 

 

Origini e cause dell’affollamento dentale

Le origini del problema si pensa derivino dallo sviluppo evolutivo della specie umana. Il nostro progenitore, l’homo sapiens, aveva infatti una mascella ampia e spaziosa che permetteva ai denti di posizionarsi in modo molto agevole. L’evoluzione della specie, tuttavia, ha causato un mutamento della morfologia del corpo umano, compresa quella della bocca, dovuto principalmente a cambiamenti nelle abitudini alimentari dell’uomo. 

Oggi abbiamo un apparato dentale più funzionale ma spesso le arcate e la mascella mancano di spazio sufficiente per i denti: ciò causa appunto l’affollamento dentale. 

Tra le ragioni di questa problematica si annoverano cause di vario tipo, che possono essere date da cattive abitudini, ma anche da problemi fisici o genetici. Tra le cause più frequenti:

  • mascella o palato troppo piccoli (palato ogivale);
  • fattori ereditari;
  • errate abitudini di masticazione;
  • utilizzo assiduo del ciuccio oppure il vizio di succhiarsi il pollice nei bambini;
  • denti molto grandi o in eccedenza rispetto al numero consueto;
  • abitudini errate della lingua e del movimento linguale.

Se queste abitudini negative non vengono eliminate in tempo nei bambini o se le problematiche fisiche non vengono corrette, si possono verificare condizioni più o meno gravi conseguenti l’affollamento dentale.

Ad esempio, a causa dell’accumulo di placca e tartaro dovuto alla difficoltà nella pulizia dei denti sovraffollati si è più predisposti allo sviluppo di carie o di complicazioni gengivali

L’errata distribuzione dei denti all’interno della bocca, inoltre, può generare episodi di bruxismo, ossia lo sfregamento involontario dei denti gli uni contro gli altri, che può causare ulteriori disturbi a livello orale e non solo. Vi è, infine, il rischio di sviluppare anche disordini muscolari mandibolari e cefalee.

Come abbiamo visto, le cause sono molte e le conseguenze altrettante. Ecco perché è importante correggere l’affollamento dentale con l’aiuto del dentista che individuerà le cause e i trattamenti più indicati al singolo caso.

 

Le tre tipologie di affollamento dei denti

Tante sono le cause dell’affollamento dentale e diverse sono anche le tipologie. In particolare, vedremo i tre tipi principali che dipendono dalle origini del problema:

  1. Affollamento dentale primario di origine ereditaria. In questi casi è bene intervenire fin da bambini: ecco perché la prima visita dentistica è consigliata ben prima dei 6 anni di età.
  2. Affollamento dentale secondario causato dalle errate abitudini che coinvolgono l’apparato orale e della masticazione.
  3. Affollamento dentale terziario causato dalla crescita dei denti del giudizio, ovvero gli ultimi molari che crescono nella parte più interna delle arcate dentarie solitamente tra i 18 e i 25 anni. Questi denti possono irrompere nella cavità orale spostando l’intera dentatura e causando il sovraffollamento.

 

Come si corregge l’affollamento dentale?

Oltre alle tre tipologie, l’affollamento dentale può presentare vari gradi di complessità che vengono individuati attraverso una valutazione accurata dello spazio necessario al loro corretto posizionamento. Ciò è possibile grazie ad una radiografia delle arcate dentarie che rende ben visibile lo stato di affollamento dentale, che può presentarsi come: lieve, moderato o grave.

È molto importante individuare la gravità del mal posizionamento, perché è sulla base di questa valutazione che viene formulata la terapia adeguata alla risoluzione della problematica.

L’odontoiatra può ricorrere, infatti, a vari trattamenti da applicare a seconda dell’età, del problema e delle esigenze del soggetto. Una delle soluzioni migliori è l’apparecchio ortodontico, fisso o mobile, per ristabilire il corretto posizionamento dei denti. Ha un’efficacia ottimale in particolar modo nei bambini, perché va a lavorare sulla cavità orale ancora in trasformazione. 

Negli ultimi anni, viene molto consigliato l’uso dell’apparecchio invisibile. Innovativo e molto discreto perché realizzato in un materiale trasparente, permette inoltre di essere messo o rimosso autonomamente dal paziente a seconda delle sue esigenze. 

Una soluzione sicuramente più drastica è, invece, l’estrazione dei denti. Praticata soprattutto negli adulti con un affollamento dentale grave, consente di creare lo spazio necessario tra gli elementi dentari. La terapia viene successivamente completata da un lavoro di ortodonzia con apparecchio.

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