Se ti stai chiedendo cosa sono le faccette dentali hai trovato l’articolo giusto per te. Le faccette sono un’ottima soluzione per risolvere difetti di natura estetica, ma anche funzionale della dentatura. Oggi sempre più persone si rivolgono alle cliniche dentistiche per richiedere interventi di questo tipo per migliorare il proprio sorriso. Vediamo dunque in quali casi l’impiego delle faccette dentali dà ottimi risultati, ma anche i casi in cui il loro utilizzo non è consigliato. E vedremo anche come vengono realizzate.
Cosa sono le faccette dentali: in composito e in ceramica
Le faccette dentali sono protesi dentali e consistono in delle lamine che vengono applicate direttamente sulla superficie dentale, per coprire i difetti estetici e funzionali dei denti naturali. Queste lamine possono essere essenzialmente di due tipologie in base al materiale con cui vengono realizzate: in composito o in ceramica. In entrambe i casi hanno uno spessore davvero contenuto che va da 0,5 a 0,7 millimetri e permettono di ricostruire la parte anatomica ed estetica dei denti, nella maggior parte dei casi senza interventi invasivi essendo costruite in maniera additiva, ripristinando la loro funzione in maniera ottimale. Le due tipologie si distinguono per queste principali differenze:
- Le faccette realizzate in composito sono generalmente più economiche e meno invasive ma, meno durature per il fatto di essere soggette a maggior erosione meccanica. Il loro vantaggio è quello di essere applicate nel corso di una sola seduta e di essere meno delicate e correggibili in bocca.
- Le faccette in ceramica sono un po’ più costose ma garantiscono una qualità superiore del trattamento stesso. Resistono più a lungo, mediamente oltre i 10 ai 15 anni e danno la possibilità di avere un aspetto dei denti più naturale, preservando la loro forma e lucentezza nel tempo. Il loro svantaggio è che in alcuni casi potrebbero necessitare della preparazione del dente per essere applicate correttamente (ad esempio se i denti sono storti o accavallati).
Entrambe le soluzioni risultano essere valide ed efficaci ed è compito del dentista, assieme al paziente, trovare la soluzione più adatta per ogni singola esigenza, valutando attentamente i vantaggi e gli svantaggi di ogni tipologia.
In quali casi si utilizzano le faccette dentali e quando sono sconsigliate
Le imperfezioni da correggere possono essere diverse. Quelle più comuni riguardano la presenza di denti storti e asimmetrici, denti con anomalie di posizione, denti troppo piccoli o troppo distanziati (diastema). In tutti questi casi le faccette vanno a compensare il disallineamento di lieve entità dei denti naturali, ponendosi come valida alternativa all’ortodonzia o altre soluzioni protesiche come le più tradizionali corone in ceramica.
Un altro comune difetto estetico dei denti è quello che riguarda la sua pigmentazione, ovvero tutti quei casi in cui i denti appaiono ingialliti, con macchie e discromie dello smalto.
Altre imperfezioni che le faccette permettono di eliminare sono quelli di tipo funzionale: denti fratturati o che hanno subito usure meccaniche, ad esempio per effetto del bruxismo o erosioni chimiche causate dal reflusso o da disturbi alimentari ma anche con formazione incompleta dello smalto (amelogenesi imperfetta).
L’applicazione delle faccette su tutta la superficie dentale, inferiore e/o superiore, permette dunque di correggere alcuni difetti estetici e funzionali della dentatura, sia che questi riguardino l’allineamento, la lunghezza, la lucentezza, il colore o la forma stessa dei denti.
Tuttavia, bisogna far notare che le faccette non sono sempre applicabili, soprattutto nei casi in cui siano presenti carie molto estese o vi sia una malocclusione tra le due arcate dentali. Una scorretta occlusione potrebbe infatti danneggiare o rompere il materiale che compone le faccette.
Come si progettano e si realizzano le faccette dentali?
L’intervento sull’estetica dentale è una questione molto delicata che necessita di essere studiata a fondo, in quanto è legata strettamente all’aspetto socio-relazionale del paziente. Per questo risulta fondamentale effettuare un’analisi estetica che consideri da un lato le esigenze soggettive del paziente e dall’altro i parametri estetici oggettivi definiti dal dentista. Tali parametri riguardano l’analisi facciale, l’analisi dento-labiale, l’analisi dentale e l’analisi gengivale. Formulare una diagnosi corretta è essenziale per trasmettere informazioni puntuali al tecnico che realizzerà le faccette.
Dopo aver definito i criteri principali per la creazione del “nuovo sorriso” il passaggio successivo è la diagnosi preliminare estetica che prevede, oltre all’esame obiettivo del paziente, l’esame dei modelli studio ottenuti mediante scansione digitale delle arcate dentarie.
Una volta effettuata la diagnosi viene fatto un vero e proprio mock-up, ossia un prototipo che ha lo scopo di far visualizzare il risultato finale al paziente prima della realizzazione. Dal prototipo si passa poi alla realizzazione in laboratorio delle faccette e successivamente alla loro applicazione sul paziente.
Le faccette dentali rappresentano una tecnica ricostruttiva di eccellenza in grado di soddisfare le crescenti esigenze sia estetiche che funzionali dei pazienti.
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